Sono più di due anni che non scrivo più su questo blog. In
questi due anni sono successe tante cose, la più bella di tutti si chiama Sofia
ed è la mia bimba. Sono stata assorbita da lei e da tutto ciò che avere una
bambina piccola comporta. Due anni meravigliosi, in cui ogni istante è stato migliore
del precedente.
Le cose da dire sarebbero tante, non è che non abbia scritto nulla qui perché non
ne avevo il tempo. Ho scritto molto, in realtà. E non è nemmeno che abbia
cambiato idea sul fatto di scrivere e condividere i miei pensieri sulla rete.
Lo faccio adesso perché è il momento di farlo e basta.
Lo faccio adesso perché è il momento di farlo e basta.
Ogni cosa nella mia vita è successa nel momento giusto. Sono
sempre stata diligente e ho rispettato tutte le aspettative che gli altri si
facevano su di me. No, non certo per conformismo. Ma perché a volte rispettare
le regole è semplicemente la cosa che ti rende più felice,
paradossalmente più libero.
Credo che ciascuno di noi abbia un progetto, una vocazione, un disegno su di sé. Ad esso è chiamato pur restando libero nei passi da compiere per raggiungerlo e realizzarlo o meno.
Non sopporto quelli che fanno i ribelli solo per il principio di essere “contro”. La trovo una cosa del tutto fuori moda.
Credo che ciascuno di noi abbia un progetto, una vocazione, un disegno su di sé. Ad esso è chiamato pur restando libero nei passi da compiere per raggiungerlo e realizzarlo o meno.
Non sopporto quelli che fanno i ribelli solo per il principio di essere “contro”. La trovo una cosa del tutto fuori moda.
Oggi per le persone della mia generazione la vera
rivoluzione è realizzare il proprio disegno di vita nonostante le tante difficoltà. Cosa
c’è di più rivoluzionario oggi di sposarsi? Di avere una famiglia? Di avere un
lavoro?
Beh, io credo che la vera rivoluzione oggi sia fare tutte queste cose insieme, senza dover rinunciare a nulla. Ed è esattamente questo quello che ho intenzione di fare. La mia piccola rivoluzione personale.
Beh, io credo che la vera rivoluzione oggi sia fare tutte queste cose insieme, senza dover rinunciare a nulla. Ed è esattamente questo quello che ho intenzione di fare. La mia piccola rivoluzione personale.
Io ho studiato, ho lavorato, mi sono sposata, ho messo al
mondo una figlia. Non ho mai trascurato le mie passioni ma le ho sempre
sottomesse al mio senso del dovere. Ogni cosa al suo posto. Prima il dovere poi
il piacere. E quando ho sbagliato, perché tutti sbagliano, ne ho pagato le
conseguenze.
Ora che ho fatto tutti i compiti mi rendo conto che le mie
scelte non mi hanno privato di nulla. Anzi. Oggi più che mai mi sento libera di
realizzare pienamente tutti gli aspetti della mia personalità.
La mia sfida con il mondo è proprio questa: non permetterò che mi trasformino in una casalinga se scelgo di mettere la famiglia al primo posto, così come non sarò una madre degenere se vorrò contribuire con il mio cervello a rendere il mondo un posto migliore. E al contempo ho tutte le intenzioni di esprimere quello che sono attraverso le forme d’arte che mi appartengono di più, oggi ancor più di prima.
La mia sfida con il mondo è proprio questa: non permetterò che mi trasformino in una casalinga se scelgo di mettere la famiglia al primo posto, così come non sarò una madre degenere se vorrò contribuire con il mio cervello a rendere il mondo un posto migliore. E al contempo ho tutte le intenzioni di esprimere quello che sono attraverso le forme d’arte che mi appartengono di più, oggi ancor più di prima.
Dicono che le donne dopo aver partorito si sentono
onnipotenti. E’ proprio così.
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