mercoledì 14 ottobre 2015

Rivoluzionari 3.0



Sono più di due anni che non scrivo più su questo blog. In questi due anni sono successe tante cose, la più bella di tutti si chiama Sofia ed è la mia bimba. Sono stata assorbita da lei e da tutto ciò che avere una bambina piccola comporta. Due anni meravigliosi, in cui ogni istante è stato migliore del precedente.
Le cose da dire sarebbero tante, non è che non abbia scritto nulla qui perché non ne avevo il tempo. Ho scritto molto, in realtà. E non è nemmeno che abbia cambiato idea sul fatto di scrivere e condividere i miei pensieri sulla rete.
Lo faccio adesso perché è il momento di farlo e basta.
Ogni cosa nella mia vita è successa nel momento giusto. Sono sempre stata diligente e ho rispettato tutte le aspettative che gli altri si facevano su di me. No, non certo per conformismo. Ma perché a volte rispettare le regole è semplicemente la cosa che ti rende più felice, paradossalmente più libero.
Credo che ciascuno di noi abbia un progetto, una vocazione, un disegno su di sé. Ad esso è chiamato pur restando libero nei passi da compiere per raggiungerlo e realizzarlo o meno.
Non sopporto quelli che fanno i ribelli solo per il principio di essere “contro”. La trovo una cosa del tutto fuori moda.
Oggi per le persone della mia generazione la vera rivoluzione è realizzare il proprio disegno di vita nonostante le tante difficoltà. Cosa c’è di più rivoluzionario oggi di sposarsi? Di avere una famiglia? Di avere un lavoro?
Beh, io credo che la vera rivoluzione oggi sia fare tutte queste cose insieme, senza dover rinunciare a nulla. Ed è esattamente questo quello che ho intenzione di fare. La mia piccola rivoluzione personale.

Io ho studiato, ho lavorato, mi sono sposata, ho messo al mondo una figlia. Non ho mai trascurato le mie passioni ma le ho sempre sottomesse al mio senso del dovere. Ogni cosa al suo posto. Prima il dovere poi il piacere. E quando ho sbagliato, perché tutti sbagliano, ne ho pagato le conseguenze.
Ora che ho fatto tutti i compiti mi rendo conto che le mie scelte non mi hanno privato di nulla. Anzi. Oggi più che mai mi sento libera di realizzare pienamente tutti gli aspetti della mia personalità.

La mia sfida con il mondo è proprio questa: non permetterò che mi trasformino in una casalinga se scelgo di mettere la famiglia al primo posto, così come non sarò una madre degenere se vorrò contribuire con il mio cervello a rendere il mondo un posto migliore. E al contempo ho tutte le intenzioni di esprimere quello che sono attraverso le forme d’arte che mi appartengono di più, oggi ancor più di prima.

Dicono che le donne dopo aver partorito si sentono onnipotenti. E’ proprio così.




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