venerdì 15 aprile 2011

Honey moon, honey wheel

Indiani e cowboys, i tanti libri letti quell’estate del 97 nella casa di montagna di Fiera, con i nonni. Le puntate, a memoria, della Signora del West, il maglione di lana fatto a ferri davanti alla tv. Gli stivali texani comprati nel 98 in quel negozietto a Venezia. Il massacro dei nativi e la mia guerra aperta con il generale Custer. L’acchiappasogni. Balla coi lupi. E poi i cd di musica country, i primi regali fatti a Marco, il cravattino. 
I Fragile e John Denver. “Stand by your man”, “Sunshine on my shoulders”, “Take me home country roads”.

Riaffiorano vecchi ricordi e pezzi della nostra storia. 15 anni fa questo era il mio mondo, questi erano i miei sogni. La musica, le prime battaglie contro l’ingiustizia, gli orizzonti sconfinati.

Poi è arrivato il gospel, il blues e le storie sulla deportazione degli schiavi dall’Africa nera. E mentre ho finito la scuola e l’università e ho iniziato ad addentrarmi nel mondo del lavoro è arrivata l’Africa. All’improvviso. 
E con l’Africa i miei poveri e i loro sorrisi. 
Dalla parte della povertà e della pace ho a lungo visto l’America come un malfattore della storia, dalla Guerra del Golfo all’Afghanistan. Ho condannato il suo consumismo sfrenato, ho studiato la Guerra Fredda. America. Punto di partenza e di arrivo, di scontro e di incontro. 
Ho imparato Russians di Sting.

I miei studi, il mio lavoro, i miei viaggi, le mie battaglie sono passate di continente in continente. Senza accorgermene hanno seguito una traccia, forse un vero e proprio solco. Imprescindibile. Dai nativi americani agli africani della savana, tornando in Europa per raccontare il dramma di Chernobyl. Di violenza in violenza. Di vittima in vittima. Dalla parte degli ultimi. 
Poi il ritorno alla base. E tutto riemerge e riaffiora. Con il senso di colpa di scoprirsi immersi fino al collo dentro l'americanità. One more car one more ride. Come una ruota che gira. Ora è il momento di cominciare una nuova vita ripartendo dal via. Da dove è iniziato tutto. 

Alla fine non sono diventata una cantautrice folk ma forse qualche vecchio sogno nel cassetto riuscirò a realizzarlo … Monument Valley, Grand Canyon, Route 66… I’m coming home!!!!

mercoledì 13 aprile 2011

in degustazione

Profumi inebrianti più che liquidi alcolici. Mi sono concentrata sugli odori e sulla fantasia che essi evocano. Approccio da principiante. Sa di mela, miele, banana, ciliegia, legno.
Nei calici di vino che ho degustato al Vinitaly quest'anno, nel piccolo tour fatto sabato con gli amici, ho apprezzato in particolare la dolcezza, di cui tanto sente la mancanza il mio palato. Lo so, dicono che i palati fini preferiscono il brut. Ma io voto extra dry, se parliamo di Prosecco Superiore di Valdobbiadene DOCG.
Mi sento come Alice nel paese delle meraviglie. Non ci capisco granchè. Però mi piace.

Ho vagato dal Veneto alla Puglia arrendendomi definitivamente alla Sicilia e ai suoi passiti e a quel nettare indescrivibile del marsala alla mandorla di Alagna. (Era da un anno che lo aspettavo!)
Il mio viaggio nel mondo del vino è appena iniziato, solo un anno fa vivevo l'esperienza del mio primo Vinitaly, pochi mesi fa il primo corso di degustazione, i primi concetti base sulla viticoltura, i primi testi e comunicati stampa, corretti e ricorretti finchè non ho cominciato a capire di più... Doc e Docg, cuvèe, perlage, vinificazione in bianco di uve nere, metodo Charmat, e poi tappi in sughero (rigorosamente), lotta al Tca, microssigenazione...

Dai libri di storia e filosofia alla terra, in po' come gli intellettuali cinesi ai tempi della rivoluzione culturale. Dalla cronaca vorace dei media allo scorrere lento delle stagioni in attesa della vendemmia.

Il vino mi stupisce ogni giorno di più. E più che il vino in sé il suo substratum, il dietro le quinte, la passione dei viticoltori e degli enologi che difendono il frutto della terra che amano.
Come l'artista ama la sua opera d'arte, esattamente.
Osservo divertita questo mondo, incuriosita dalla sua dimensione umana e sociale, stupita di fronte al suo impatto economico.
Ammaliata dai suoi colori e dai profumi.
Addolcita - e ne ho bisogno - dai suoi aromi.