giovedì 24 novembre 2011

Come Mary Poppins

Pulire il bagno la mattina prima di prendere il treno per andare al lavoro mi da' una grande soddisfazione.
Piccole nuove gioie domestiche.
No, non sto scherzando.
Per una femminista disordinata come me prendersi cura della casa assume un valore psico-sociale del tutto inaspettato. Mettere in ordine non é mai stato il mio forte, eppure oggi occuparmi delle tante piccole cose che si devono fare in una casa mi trasmette un senso di positiva serenità e un cenno di onnipotenza.
Della serie "mi sveglio alle 6.30, lavoro tutto il giorno e rientro a casa alle 7 di sera eppure riesco anche a stirare, fare lavatrici, pulire il bagno e passare l'aspirapolvere, cucinare e persino rammendare bottoni ciondolanti".

Interpreto la parte di Mary Poppins, la sua filosofia mi piace un sacco. Con un poco di zucchero la pillola va giù. E puoi trovare piacevole persino la routine casalinga.
Forse è semplicemente che ho desiderato tanto questa situazione, il matrimonio, una casetta tutta per noi, che non riesco ancora ad annoiarmi nemmeno del fare le pulizie, cosa che non ho mai potuto sopportare...

O forse è proprio una questione psicologica tipica delle donne della mia generazione, abituate ad essere brave in tutto, dalla prima elementare in poi, alla ricerca di un nuovo ruolo femminile che non sia però in contrapposizione con il passato (come è invece stato per le nostre madri).

E la differenza, in questo rinnovato ruolo domestico-professionale, -devo ammetterlo- alla fine la fanno gli uomini che ci scegliamo accanto.
Sembrerà banale, ma non lo é: se le pulizie se si fanno in due si impiega la metà del tempo...


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martedì 22 novembre 2011

Visita da ET

Per un istante mi é sembrato di essere in un mondo parallelo. Il medico (donna) mi ha ricevuto con un sorriso, in uno studio pulito e profumato, perfettamente puntuale, ha registrato velocemente tutti i miei dati in un pc, mi ha visitato spiegandomi in modo semplice e chiaro cosa stava facendo.
Nel giro di 10 minuti aveva finito e mi aveva già chiesto il codice fiscale per potermi fare la fattura e nel frattempo mi aveva anche preparato una cartellina con la scheda riassuntiva dell'esame da potermi portare a casa.
Su un'etichetta tutti i suoi contatti, compreso l'indirizzo e-mail.

Sembrava troppo bello, meno male che le ho lasciato giù quei 200 euro che almeno mi sono ridestata ricordandomi che era una visita privata...
Si, da ET...