mercoledì 28 agosto 2013

Il braccio della Siria

Dobbiamo sempre arrivare all'amputazione del braccio. E ovviamente nell'interesse secondario di spaventare qualcun altro a cui invece vorremmo amputare entrambe le gambe, fingendo sempre e comunque di intervenire per salvargli la vita mentre gli unici a guadagnarci (economicamente) dall'operazone di amputamento restiamo noi.

Dal Vietnam all'Afghanistan non é cambiato niente.
Fingiamo di rispettare il diritto internazionale e di credere nell'Onu continuando a far credere a tutti che non esistano mai altre soluzioni oltre a quella della violenza armata, quando invece essa é e resterà sempre la peggiore, la più inutile e dannosa negli interessi di chi vuole davvero la pace.

martedì 27 agosto 2013

Giornale cartaceo, piacere perduto

Ho perso il piacere di leggere i quotidiani cartacei. E credo di aver capito perché.
Ho sempre amato leggere il giornale, soprattutto in vacanza quando ho il tempo di sfogliarlo con calma e di leggere anche gli editoriali e gli approfondimenti culturali.
In montagna, poi, sempre stato un must. Finalmente ho il tempo di seguire con calma tutte le sfaccettature della politica interna ed internazionale e perdermi in mille riflessioni e ragionamenti.
Un puro piacere per le meningi.

Durante l'anno faccio fatica. I quotidiani locali non mi dicono più niente da un pezzo ( e mi dispiace per tutti gli amici che ci scrivono, so che non è colpa loro). Li sfoglio velocemente senza trovare mai più di un articoletto interessante per volta. E quindi mi secca spendere 1,20 euro al giorno per non leggere nulla. Dovrei leggere almeno un paio di quotidiani nazionali al giorno, anche per il lavoro che faccio ma, lo ammetto, non lo faccio quasi mai. E non perché non mi interessino le notizie, anzi. Ma non mi interessa più il modo in cui sono raccontate.
Trovo piuttosto altri canali, altri strumenti che mi consentono di scegliere, di andare a fondo, di cercare collegamenti, di verificare, di condividere.

Me ne sono resa conto definitivamente proprio durante questo mese trascorso in montagna, in vacanza. Mi sono concessa di leggere i quotidiani ogni giorno, spinta più che altro dall'immancabile reportage estivo di Rumiz su Repubblica. Ma nonostante in questo mese le pagine fossero zeppe di notizie sulla sentenza Mediaset ( e quindi di mio grande interesse) oltre che di crisi in medioriente ( altro argomento che seguo da tempo), niente. Nessuno stimolo.
Una linea piatta.

Mancavano molti argomenti che solitamente seguo in vari siti e blog in rete, come ad esempio le questioni ambientali, le nuove tecnologie, il lavoro, il terzo mondo, il sociale... Sostanzialmente non c'era nulla di più di quanto solitamente leggo in rete, su Twitter, o sulle pagine di informazione che seguo su Facebook o di quanto i miei amici di Rainews24 mi ripetano tutto il giorno.
Tenendo la tv, quando è accesa, costantemente sul canale 48 a colazione, pranzo e cena qualsiasi cosa ci sia scritta sul giornale del giorno dopo risulta per forza di cose fondamentalmente vecchia, superata.

Sul giornale cartaceo mi è mancata soprattutto una cosa, quella che credo sia determinante se non altro per il mio personale abbandono definitivo della carta stampata: mancava la possibilità di condividere le informazioni, cioè quel pulsante "condividi" che si trova in fondo ad ogni notizia sul web e che mi permette di girare alcune notizie a determinate persone che so poter essere interessate o di condividerle, appunto, sui social.
La carta stampata non è social, non è informazione in tempo reale, ma al contempo non è nemmeno abbastanza "approfondimento" come invece forse dovrebbe essere per distinguersi dall'informazione digitale. Ecco perché è destinata all'estinzione.

Ho invano cercato sul giornale degli approfondimenti, delle sintesi e degli schemi che mi permettessero di capire meglio quanto sta accadendo in Egitto o in Siria. Mi sono ritrovata su wikipedia per rispondere alle domande che scaturivano dalla mia lettura.
E purtroppo non c'è piacere nell'odore della carta da giornale o nello stringere in mano tutti quei fogli svolazzanti che giustifichi la scelta per il cartaceo.

Lo so, sono cose che gli esperti di comunicazione dicono da anni, e io stessa l'ho sempre detto, anche se in parte ho sempre conservato il fascino per la lettura del quotidiano cartaceo, almeno in vacanza, almeno in montagna, almeno ad Agosto.

Ahimè un piacere perduto, credo per sempre.