mercoledì 14 giugno 2017

Inafferrabile Venezia

Che cosa c'è di inafferrabile in Venezia se nemmeno Alberto Angela accontenta i veneziani? Stamattina leggo nelle bacheche Fb dei veneziani Doc commenti critici e osservazioni polemiche sulla trasmissione di ieri sera dedicata a Venezia, mentre parallelamente compaiono messaggi di elogio incondizionato da parte dei non veneziani. 
E se fosse una condizione costante di questa città? Cioè, se fosse davvero una difficoltà tutta veneziana di farsi comprendere a pieno al di là dello stupore? O forse è solo una dote tutta veneziana di polemizzare contro ogni tentativo di raccontare Venezia con parole e persone che non appartengono alla città?
Forse è solo che Venezia è troppo per essere compresa davvero da chi non ci vive, ed è troppo per essere apprezzata davvero da chi non la desidera perchè ce l'ha già ogni giorno sotto gli occhi. Troppi livelli interpretativi, troppa conoscenza, troppa storia e cultura prima di riuscire ad afferrarne la vera anima. E troppe complicazioni della vita reale, inafferrabili ai non veneziani, per riuscire ad amarla come merita, a proteggerla, a guidarla.
E' più facile fermarsi agli stereotipi e alle semplificazioni, magari scivolando in qualche imprecisione. E' più facile percorrere la via più battuta, la solita strada affollata di turisti. E forse non c'è alternativa possibile. Perchè le calli e i campielli, così come i patrimoni artistici e le bellezze incommensurabili di questa città, sono troppi e sono troppo per essere affrontati in modo esaustivo, completo, soddisfacente.
E se non sono i veneziani stessi ad esporsi, a spendersi in prima linea, a produrre loro stessi cultura lontano dagli interessi turistici e dagli stereotipi non possiamo pretendere che siano altri, da fuori, a saperla raccontare con quelle parole che noi vorremmo.