Non sono mai stata un'iscritta, ne' una fan sfegatata, ma diciamo che nel PD ho sempre visto quella che avrebbe dovuto essere la mia "casa" politica, per vicinanza ideologica e culturale, il partito in cui avrei dovuto riconoscermi "naturalmente" per il mio percorso formativo, cattolico-progressista, social-democratico.
Sono di fatto un'elettrice delusa e mancata del PD.
Io mi chiedo da che parte voglio stare. E non ho ancora deciso.
Il PD ha tradito sul nascere il sogno che doveva interpretare, non riuscendo mai a innescare quel vero distacco dal passato e quella vera opposizione al berlusconismo che avrebbe dovuto incarnare.
Tutta quella mollezza politica quando era il momento di tirare fuori le unghie non gliel'ho mai perdonata, pur non smettendo mai di sperare in un cambiamento sostanziale capace di riconquistarmi.
Poi tra crisi, governo tecnico e grillini il panorama politico é molto cambiato. E in questi ultimi giorni non si fa che parlare della partita per le primarie tra Renzi, Bersani e Vendola come se dalla vittoria di uno di questi tre candidati dipendesse non solo il futuro del partito ma anche della politica.
Ancora una volta mi trovo a ragionare in termini di voto utile. Un paio di riflessioni così, banali e superficiali, al di lá delle mie personali intenzioni di voto, che per il momento non riguardano il PD.
Bersani mi piace, é un politico di esperienza e di spessore, sa parlare in modo chiaro e convincente, ma in lui gli italiani non possono che vedere la sinistra del passato, quella sinistra che non si é opposta sufficientemente a Berlusconi quando era il momento di farlo e che si é sempre mescolata al resto della casta, approfittando dei privilegi senza ottenere alcun risultato nella lotta agli sprechi e alle prepotenze della politica. Non credo sia lui la persona giusta per convincere gli elettori a dare il proprio sostegno al PD alle prossime elezioni politiche.
Anche Vendola mi piace, é un politico di esperienza e di spessore, parla in modo molto idealista e progressista, mi riconosco in molte sue affermazioni, ma per quanto la sua sessualità a me non provochi alcun tipo di problema, temo che come candidato nazionale possa essere penalizzato in questo da quella parte più conservatrice degli elettori che magari non votano tradizionalmente a sinistra ma che, delusi da come stanno andando a finire il PDL e la Lega, magari potrebbero essere persuasi dal votare un tipo come Renzi.
Infatti Renzi potrebbe davvero essere la persona giusta. Mi piace, certo, perché é giovane certo, perché dice finalmente quello che tante persone come me pensano ( cioè che é il momento di un cambio generazionale generale ai vertici). Non faccio l'errore di esaltarlo come fosse il messia della sinistra. Sicuramente in lui ci sono degli aspetti e delle posizioni controverse, ma é proprio in questo che sta la sua forza a livello di eleggibilità nazionale. Rappresenta quel nuovo che in questi momenti di crisi la gente insegue in modo irrazionale, a pelle. Esattamente come fece nel 94.
Mi chiedo come mai le gerarchie del partito non vogliano approfittare di questa carta, nascondendosi dietro le quinte e continuando il percorso che hanno iniziato. Me lo chiedo e anche mi rispondo: sanno benissimo che non hanno futuro alle spalle di Renzi, lui l'ha detto chiaramente.
Renzi é accusato di essere troppo sbilanciato verso destra rispetto allo standard del Pd. Ma credo sia anche una questione di generazione. E la nostra generazione é infatti sicuramente molto meno marmorizzata sui tradizionali pilastri della cultura politica della sinistra. Basti pensare al mondo del lavoro, nel quale abbiamo perso tutti i nostri diritti e per il quale ora siamo disposti ad accettare condizioni moooolto "liberaliste" pur di lavorare... Una maggiore apertura al dialogo sui temi classici della destra liberale, cosa di cui accusano Renzi, non é un peccato mortale, ci sono molti aspetti (penso ad esempio il famigerato art 18...) sui quali ci sono secondo me molti margini di discussione. Oggi una maggiore apertura non può che essere la carta vincente per andare a raccogliere consensi in quel micidiale centro moderato dove pare che si affossino gli italiani tra un ventennio e l'altro.
Indipendentemente dalle mie opinioni personali posso affermare quindi che a livello strategico Matteo Renzi potrebbe essere la persona giusta a rappresentare quel poco di cambiamento necessario alla politica monolitica del Pd. Quel poco di rinnovamento sufficiente a contrastare l'ondata dei grillini che - preparatevi- supererá ogni aspettativa.
A dir la verità non mi auspico un governo grillino ( anche se per me non regge l'argomento classico anti-grillino che cioè si tratta di ragazzi impreparati e digiuni alla politica: perché la Minetti, la Carfagna o Calderoli lo erano??). Condivido la maggior parte dei punti del programma del Movimento a 5 Stelle (a proposito, l'avete mai letto?) ma non vorrei vederlo al governo. Sarebbe come ammettere la sconfitta definitiva della politica tradizionale. Forse é quello che ci vuole, ma forse anche no, o almeno non cosi, non ora. Sono un po' rivoluzionaria, è vero, ma alla fine non auguro mai le rivoluzioni, perchè implicano la violenza. Preferisco i cambiamenti graduali dall'interno. E infatti spero sempre che la loro propositivitá e la loro spinta al cambiamento venga raccolta dai partiti istituzionali come occasione di rinnovamento profondo. Illusa. Forse però non mi dispiacerebbe vedere qualche grillino al parlamento, potrebbero bastarne una manciata per vederne delle belle.
O forse sono solo troppo sognatrice e mi illudo ancora una volta che una qualche svolta sia ancora possibile, che esistano ancora dei politici illuminati che hanno a cuore l'interesse pubblico e la legalità, che non intraprendano questa strada solo per prestigio personale e per rubare meglio....
Ho una concezione troppo elevata della politica, quella vera, con la P maiuscola per arrendermi e per non sperare in un cambiamento. Un cambiamento che forse, facendo le mosse giuste, potrebbe essere il PD a guidare, insieme ai suoi ipotetici alleati. O che altrimenti sarà necessariamente in mano ai grillini, o a una rivoluzione.
Intendo se fare una rivoluzione oppure no...
p.s. non cito minimamente PDL, Lega o UDC come luoghi del cambiamento e non serve spiegare il perchè...
p.s. non cito minimamente PDL, Lega o UDC come luoghi del cambiamento e non serve spiegare il perchè...
Condivido molto.
RispondiEliminaSu Bersani: non è lui l'handicap del PD... Se vincerà, forse riuscirà a far prevalere la bella persona che ha dentro (molto in fondo)... e chissà, potrebbe fare lui un po' di pulizia, e potrebbe essere un buon premier.
Renzi: lui è bellissimo fuori... ma dentro? Temo che sia il Berlusconi di quelli di sinistra, un messia atteso a lungo, ma poi...
Sui grillini: hai fatto un paragone che è purtroppo azzeccatissimo. Oggi si dice: Sono nuovi, perché non dovrebbero governare? Proprio come lo si diceva della Minetti e della Carfagna e di Iva Zanicchi: sono nuove, perché non dovrebbero governare? La risposta è la stessa: non dovrebbero farlo perché non lo sanno fare.
Caro Giulio, temo che l'elemento generazionale sia più pesante di quel che pensavo. La tua generazione fa fatica ad accettare Renzi quanto i Grillini come protagonisti della politica italiana alla pari di tutti quelli che ci sono stati fino ad oggi. Invece questa è la democrazia.
RispondiEliminaAbbiamo avuto la Carfagna, la Zanicchi e anche di peggio, ma il problema è che se non ci sono limiti minimi imposti di cultura, decenza,esperienza politica o QI chiunque ha diritto di essere eletto (se ci fosse una legge elettorale davvero democratica...). E con che criterio possiamo dire chi sa fare politica o no? Per quanto mi riguarda molti della vecchia guardia non l'hanno saputa fare, perchè di default dei giovani non dovrebbero saperla fare? Il tuo discorso su questo punto mi sembra un po' antidemocratico....
parliamone...
Ne parliamo se non ti permetti più di fare distinzioni tra la "mia" generazione e la "tua"... Ho solo qualche anno più di te. Qualche. :-)
RispondiEliminaTu giochi al ribasso, se dici: "Visto che l'ha fatto la Carfagna, perché non posso farlo io?". A me invece della questione generazionale interessa poco (pur essendo io un giovane). Sono sempre stato antileghista, ad esempio, anche se i leghisti erano tutt'altro che "giovani". E butterei giù dalla torre insieme la Carfagna e la Zanicchi, se si parla di politica.
A me interessa che gli amministratori e i politici siano preparati, oltre che onesti. Ne faccio una questione di merito. Fine.
Anzi: a parità di merito, spazio ai giovani.
P.S.: Quindi non ho niente "contro" i grillini a priori. Ma nessun giovane in gamba, come te o come me, può pensare di fare buona politica dentro il marasma di qualunquismo e fesserie e ipocrisia che è l'humus del Movimento 5 stelle.