Dei vagoni sempre più sporchi e fuori moda, dove d'estate fa troppo freddo per l'aria condizionata, d'inverno troppo caldo per il riscaldamento oppure al contrario troppo caldo o troppo freddo perché non funziona l'impianto e i finestrini sono bloccati.
Alla fermata di Mogliano questo treno, che porta ogni giorno a Trieste un sacco di pendolari, viene letteralmente assalito da folle di adolescenti che indossano l'ultimo maglione di lana acquistato anche se ci sono 20 gradi, che alle 7 di mattina puzzano già di fumo come un vecchio al bar, e che vocianti si riversano nei vagoni sperando di trovare quattro posti vicini per chiacchierare con gli amici a voce alta, giustamente, con quella spensieratezza che è un diritto alla loro età. Finiscono per trascorrere tutto il tragitto fino a Treviso in piedi, lungo il corridoio, perché non ci sono abbastanza posti per tutti e la prima classe é vuota.
Io, per essermi seduta per sbaglio in prima classe, ancora accecata dal sonno, mi sono presa una multa di 10 euro e 37 centesimi. Senza battere ciglio.
Nel frattempo il solito gruppetto di mendicanti maleodoranti si nasconde nei bagni per poter viaggiare senza biglietto e i controllori non fanno neanche più la fatica ...
E a pensarci bene è assurdo che ci sia la prima classe vuota e la seconda insufficiente, come é assurdo che tutta questa gente percorra ogni giorno chilometri in treno in un verso mentre ce n'è altrettante dall'altra parte del binario che li percorre nel senso contrario. É assurdo che i ragazzi non trovino il loro posto, come é assurdo che invece lo trovino sempre i mendicanti. É assurdo prendere una multa di 10 euro e 37 centesimi perché si ha sonno la mattina, come é assurdo che stiamo tutti sudando mettere fuori ci sono più o meno 10 gradi.
Esattamente come nella società che ci siamo costruiti, dove non c'è mai posto per i giovani, ma sempre per i furbi. Dove si inquina con riscaldamento e aria condizionata a palla invece che aprire semplicemente la finestra. Dove siamo ligi nel rispettare regole stupide e dove invece siamo incapaci di poca semplice educazione. Dove siamo troppo impegnati a guardare fuori dal finestrino trascorrendo ore preziose della nostra vita ingabbiati dentro un treno per rendersi conto che fuori albeggia, che le foglie sugli alberi si stanno seccando, che il Piave é rigoglioso e che siamo già quasi a novembre.
La vita é tutto ciò che scorre lá fuori mentre noi siamo in treno.
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