domenica 28 ottobre 2012
A spasso nel Grand Canyon
6 agosto 2011
A spasso nel Grand Canyon
L'aria è tersa, fresca ma non troppo. Siamo pur sempre sui 2000 metri, anche se essendo su un altopiano non ce ne rendiamo conto. Il giorno dopo la prima vista del Grand Canyon al risveglio ho ancora gli occhi pieni di meraviglia e di immensità. Ma la gioia più grande è sapere che potrò riempirmene ancora per tutta la giornata. Ci attende infatti un giorno intero da trascorrere a spasso nel Grand Canyon.
Ci incamminiamo di buon'ora lungo il sentiero che dal MotherPoint costeggia il Canyon verso Ovest.
E' una passeggiata magnifica, senza pretese, completamente in piano, una discreta lingua di asfalto curato perfettamente inserita nell'ambiente caratteristico della Kaibab Forest, cestini per la spazzatura qua e là, panchine all'ombra e al sole, spiazzi ampi per fotografare e poi punti panoramici che si sporgono sullo strapiombo protetti da un parapetto.
Gente di tutti i tipi: coppie, giovani, sportivi, anziani, famigliole con bambini, scolaresche...
Ci sono parecchi turisti che vengono da ogni dove, ma il sentiero non è affollato, anzi. Sembra che in questa immensità ci sia spazio per tutti.
Laggiù lontano all'orizzonte, sull'altro versante del Canyon notiamo del fumo innalzarsi: è un vasto incendio, come è frequente trovare in questa stagione. Lo osserveremo bruciare per tutto il giorno.
E' difficile distogliere lo sguardo dalle rocce lontano, è una sorta di ipnosi. Le ere hanno disegnato delle irregolari fasce orizzontali e la montagna sembra essere stata fatta a fette da un gigantesco coltello seghettato. oppure sembra piuttosto che una gigantesca mano abbia strappato con violenza l'altopiano creando una cicatrice profonda. Laggiù scorre il fiume Colorado. Dio che emozione. E' lontanissimo, dal color marrone intenso, rigoglioso.
Mi prometto che la prossima volta veniamo qui una settimana intera e ci facciamo tutti i percorsi di trekking compreso il tour sulle rapide del Colorado. Per chi ama la natura questa è una località straordinaria in cui trascorrere delle vacanze degne di questo nome. Si possono trascorrere ore intere seduti su una panchina ad ammirare il panorama. E il sentiero è adatto a persone di qualsiasi età e forma fisica, ci sono infatti anche persone in carrozzina, anziani col bastone, bambini in passeggino...
Ecco, diciamo che l'unica cosa di cui non mi fiderei è di venire qui con dei bambini piccoli: la maggior parte del sentiero è completamente esposto, non che sia pericoloso percorrerlo, ma non ci sono protezioni sicure davanti allo strapiombo. Ci sono infatti molti ragazzi che si avventurano nelle sporgenze più vertiginose per farsi delle foto eroiche. Non sono molto coraggiosa in questi casi, anzi, direi che mi sembrano decisamente incoscienti e stupidi quelli che si arrischiano fin sul margine del Canyon. Sarà forse che ho letto che gli incidenti sono frequenti. Numerosi sono anche i casi di suicidi, molti dei quali però dubbi, poichè la vista dell'abisso può provocare vertigini e pare che più di qualche suicidio sia stato in realtà solo la vertigine di un incosciente.
Passeggiamo godendoci il sole e la frescura, fermandoci alle panchine più panoramiche.
Ho portato nella borsa il mio libro "Gli spiriti non dimenticano" di Vittorio Zucconi, che avevamo lasciato a metà durante il tragitto in auto. E questo mi sembra proprio il luogo ideale nel quale tornare ad immergersi nella storia di Crazy Horse. Silenzio.
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