Sembra fantascienza e invece no, esiste davvero ed esiste in natura, da sempre, sapienza antica di popoli indigeni sudamericani.
Si chiama “Stevia”: un piccolo dettaglio che tra una strage e l’altra quei geni dei conquistadores europei si sono dimenticati di annotare…oppure che le lobby legate alle multinazionali dello zucchero hanno impedito di divulgare per evidenti motivi di interesse economico…
La notizia è di portata storica. Le riviste e i siti di gastronomia, alimentazione e green philosophy ne parlavano da tempo ma solo da pochi mesi il prodotto è ufficialmente in commercio anche nei principali supermercati italiani.
La piccola responsabile di questa dolce rivoluzione naturale, la “Stevia”, è una pianta di origine sudamericana le cui foglie possiedono un’elevatissima capacità dolcificante (ben 300 volte maggiore rispetto al saccarosio, il comune zucchero bianco da cucina), ma senza alcun tipo di valore nutritivo, il che significa: zero calorie. Zero!
Ma perchè mai questa piantina è rimasta pressochè sconosciuta fino a poco tempo fa?
Non solo era sconosciuta, ma è stata considerata addirittura "fuorilegge" nel mercato internazionale per il sospetto che alcuni suoi componenti fossero cancerogeni.
Oggi è stata dichiarata sicura per la salute umana dalla FAO e dall’OMS e dal 2011 anche dall’Unione Europea, la quale ha autorizzato la vendita. Ma anche l'aspartame è stato ampiamente autorizzato alla vendita e poi invece è emerso che si sapeva fin da subito della sua cancerogenicità.
Ad ascoltare i nutrizionisti e i naturopati Stevia sembra essere davvero la soluzione di tutte le battaglie contro lo zucchero, quello bianco raffinato, davvero nocivo. Sarà davvero così?
Pare che l'unica vera e propria pecca sia il fatto che lascia un retrogusto piacevole di liquirizia che purtroppo altera il gusto del caffè. Ma tanto il caffè va bevuto amaro....
Interessante argomento da approfondire...
Per saperne di più sullo zucchero bianco....(SE PROPRIO VOLETE SAPERLO...)
Lo zucchero bianco è già stato da tempo condannato per le sue conseguenze dannose per la salute dovute all’eccesso di sostanze chimiche che intervengono nel suo lungo processo di produzione. Lo zucchero bianco, che ingeriamo non solo come dolcificante quotidiano di caffè e tè ma che è presente in innumerevoli pietanze più o meno confezionate, e' il prodotto finale di una lunga trasformazione industriale che uccide e sottrae tutte le sostanze vitali e le vitamine presenti nella barbabietola o nella canna da zucchero che sono il punto di partenza per la produzione dello zucchero.Inutile chiedersi qual è il motivo di un processo simile: lo zucchero bianco è esteticamente più bello di quello grezzo e inoltre ormai il nostro palato si è abituato a quel gusto innaturale e fatica ad apprezzare quello originale. Pazzesco no?Lo zucchero bianco, cosi' come viene attualmente prodotto, e' praticamente una sostanza innaturale e dalle caratteristiche tossiche.Il succo zuccherino proveniente dalla prima fase della lavorazione della barbabietola o della canna da zucchero, viene sottoposto a complesse trasformazioni industriali: prima viene depurato con latte di calce che provoca la perdita e la distruzione di numerose sostanze organiche, proteine, enzimi e sali di calcio. Per eliminare poi la calce in eccesso il succo zuccherino viene trattato con anidride carbonica e infine con acido solforoso per eliminare il colore scuro. Solo alla fine di questo procedimento chimico viene sottoposto a cottura, raffreddamento, cristallizzazione e centrifugazione. Ma non finisce qui perché così si produce lo zucchero ghezzo (quello di canna per intenderci).Lo zucchero, per essere “gradevole” agli occhi degli europei, viene filtrato e decolorato con carbone animale e infine, per eliminare gli ultimi riflessi giallognoli, viene colorato con il colorante blu oltremare o con il blu idantrene (proveniente dal catrame e quindi cancerogeno).Insomma, quello che consideriamo innocente zucchero è una miscela trattata con calce, resine, ammoniaca e acidi vari, al sapore di barbabietola da zucchero.Nessuna traccia di quelle vitamine, sali minerali, enzimi, oligoelementi presenti nella sostanza originaria, anzi. Per poter essere assimilato e digerito dal nostro organismo lo zucchero bianco utilizza vitamine e sali minerali già presenti nel nostro corpo, provocando processi fermentativi con produzione di gas e tensione addominale, alterazione della flora batterica etc etc…I danni provocati da questo dolce veleno sono numerosi e dimostrati, ma è talmente presente nella nostra cultura alimentare, in innumerevoli prodotti e in generale nel nostro palato che sembra impensabile eliminarlo dalla nostra dieta. In tanti hanno provato a imitarlo artificialmente ma senza successo in quanto aspartame, saccarina, acesulfame e altri dolcificanti artificiali sono altamente dannosi (ne ha parlato recentemente anche una puntata di Report).Questo spiega abbastanza esplicitamente come mai solo oggi si parli di questi effetti nocivi e soprattutto come mai solo oggi si sviluppi il commercio di uno sgradito concorrente commerciale. la Stevia, uno "zucchero" naturale, non calorico, tutto da scoprire...
Data la scarsezza di informazioni sull'argomento mi sono documentata su alcuni portali tematici elaborando un sunto che spero non contenga troppe inesattezze:
Alcune fonti
http://it.wikipedia.org/wiki/Zucchero
http://notizie.guidaconsumatore.com/004651_zucchero-bianco-o-di-canna/
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/03/13/il-caso-ora-in-italia-anche-stevia.html
http://www.lucaavoledo.it/2012/01/stevia-dolcificante-naturale-finalmente.html
http://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/4801-dolcificanti-naturali-10-valide-alternative-allo-zucchero-bianco
http://www.eticamente.net/1837/zucchero-bianco-un-vero-e-proprio-veleno.html
http://lapulcedivoltaire.blogosfere.it/2012/04/aspartame-zucchero-o-stevia-rebaudiana.html
Bell'articolo!!! Coltivarla fà bene anche allo spirito e poi le vicine sfornano dolci a valanga ;))) ... coltivarla coltivarla!!! ... se vi servono pinatine di stevia rebaudiana ... steviaeuropa(@) gmail.com
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