Lo ammetto, non ne sono indenne nemmeno io, anzi.
La mia fissazione per la forma fisica é del tutto lontana dai miei valori, dalla mia formazione umana, dalla razionalità di cui vado invece orgogliosa.
É una debolezza che si è insinuata nella mia testa con il bombardamento della società dell'immagine. Ebbene si, mi è concessa una debolezza? Questa è tutta mia. Me la tengo stretta come un trofeo di guerra per ricordarmi che sono debole, che non posso essere perfetta.
Sono riuscita a difendermi da tanti attacchi ma a questo non ho posto abbastanza resistenza e quindi mi ritrovo anche io come tante a fare sempre il calcolo delle calorie di ciò che mangio, a leggere le etichette di tutto ciò che compro, a combattere sulla bilancia giorno dopo giorno una guerra senza mai fine, ciclica. Davanti allo specchio.
E se semplicemente smettessimo di dialogare con lo specchio? Se non prendessimo come riferimento quell'immagine riflessa che tanto non corrisponde mai alla realtà, e cominciassimo a guardare solo dentro noi stesse?
Se rompessimo tutti gli specchi per farci guardare e giudicare solo da chi ci ama?
È impossibile. La nostra immagine ci perseguita ovunque, il culto della bellezza fisica esteriore e superficiale ci ha avvelenato la mente. Siamo schiavi di uno specchio che riflette la nostra mostruosità.
Non quella sulle cosce, quella che abbiamo dentro.
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Radway e McRobbie ringraziano.
RispondiEliminaHai mai visto una foto della McRobbie? Ecco.