Un mese fa era il giorno del mio matrimonio. Una giornata splendida iniziata con un tempaccio e un freddo inaspettato per la stagione. Ma io ero serena come non mai. Non mi interessava assolutamente nulla del tempo. Un mese fa, il fotografo è arrivato in ritardo perché non trovava casa mia. Gli è caduta la macchina fotografica sul piede e si è pure fatto male. Ma nelle foto ero sempre sorridente. Non mi interessava assolutamente nulla del suo ritardo. La Alfa rossa di mio papà ci ha accompagnato fino alla chiesa, lì dietro l’angolo, tutti e quattro: mia sorella, mia mamma, mio papà ed io. Come andassimo ad una gita. Tranquilli.
E poi davanti alla chiesa amici inattesi e sorrisi. L’affetto della nostra parrocchia di sempre, degli amici di sempre, dei parenti, del coro. Non mi interessava nulla al di fuori di quella chiesa. Tutto ciò che avevo di più caro era lì presente e partecipe.
Una pace surreale. Anzi no, una pace assolutamente reale.
Abbiamo ricevuto un dono grande dal cielo e da tutte le persone che hanno condiviso con noi la gioia di quella giornata.
Grazie...
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