lunedì 28 marzo 2011

il valore affettivo della polvere

Temevo fosse un'esperienza triste quella di tornare nella casa dei nonni, dopo mesi che se ne sono andati. Invece è stato piacevole, dolce. La grande casa impolverata ha appesi alle pareti e ai mobili e ai soprammobili i ricordi della mia infanzia, i giochi e i sogni. Nessuna nostalgia del passato però, nonostante la loro mancanza si faccia sentire spesso. Li sento vicini e presenti e soprattutto sono certa stiano vivendo ancora.
Mi hanno accompagnato ieri mentre cercavo qualcosa da portare con me nel mio nuovo viaggio. Qualche vassoio, bicchieri, posate, qualche soprammobile con il quale giocavo da piccolina come le nacchere, il campanaccio, lo schiaccianoci di legno.
Poche cose di valore, per lo più ricordi, oggetti con valore affettivo. Questo è ciò che rimane di noi dopo che ce ne siamo andati?
I libri di poesia del nonno. Quanti. E qualche vestito della nonna che sembra calzarmi a pennello. Una camicia da notte di seta che sembra essere quella del corredo nuziale.
Mi è parso di vederli sorridere mentre ammucchiavo su un angolo poche cose da portare nella mia nuova casa. Una parte della loro storia, della loro vita verrà via con me.
Il cassone del corredo nuziale della nonna, impolverato, seminascosto tra le cose da buttare via, mi ha fatto l'occhiolino nella speranza di accompagnare anche me in una vita lunga e bella come la loro...

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